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DALLA GIURISPRUDENZA DI MERITO: Il datore di lavoro può rifiutarsi di concedere lo "smartworking"?

 

Vi segnaliamo una recente ordinanza del Tribunale di Grosseto, nella quale viene affrontato il tema del cd. lavoro agile, comunemente detto “smartworking” e la possibilità del lavoratore di usufruirne durante l’odierna emergenza sanitaria.

 

 

Nel caso in questione, un lavoratore lamentava che il datore di lavoro aveva illegittimamente rifiutato di adibirlo al lavoro cd. agile, nonostante tutti i colleghi del suo reparto lo fossero già stati, e prospettandogli, al contrario, il ricorso alle ferie “anticipate”.

 

 

Il Tribunale, ribadendo quanto disposto dal DPCM 10 aprile 2020 in merito alla volontà di promuovere il lavoro agile, sottolinea che se il datore di lavoro privato sia nelle condizioni di applicare tale modalità di lavoro, e ne abbia dato prova, “il ricorso alle ferie non può che essere indiscriminato, ingiustificato o penalizzante, soprattutto laddove ci siano titoli di priorità per ragioni di salute”.

 

Pertanto, la promozione delle ferie dovrebbe rappresentare unicamente una misura subordinata, laddove il datore di lavoro abbia concrete possibilità di predisporre il lavoro agile.

 

 

 

[Tribunale di Grosseto, sez. Lavoro, 23 aprile 2020, n. 502]

 

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