Ramadan, interdiction de tous les deplacements nocturnes

Per coloro che ancora non lo sapessero, il Ramadan per i mussulmani è un periodo di digiuno in commemorazione della rivelazione del Corano a Maometto.

Il Ramadan è uno dei 5 pilastri dell’Islam (unitamente con: la testimonianza di fede, la preghiera, l’elemosina ed il pellegrinaggio alla Mecca) e, pur senza approfondire l’argomento, è intuitivo comprendere l’importanza e la sacralità dell’evento.

Nel mese di digiuno tutti i mussulmani si astengono, dall’alba al tramonto, dal consumare cibo, bevande, dal fumare e dalla pratica di attività sessuali.

Quest’anno il Ramadan è iniziato il 25 aprile e terminerà il 23 maggio; quindi, ancora in periodo di alto allarme per il pericolo di diffusione del coronavirus.

Il Governo Marocchino, con provvedimento che non aveva precedenti, l’11 marzo decretò il divieto di accesso alle Moschee per le 5 preghiere quotidiane ed anche per la preghiera del venerdì.

Il provvedimento non è, comprensibilmente, andato esente da critiche, ma ha trovato piena attuazione anche e soprattutto per l’adesione degli Imam, che hanno rassicurato i fedeli ricordando loro che per l’Islam il primo valore da preservare su tutti gli altri è proprio la vita e che, quindi, il rischio di contagio da coronavirus giustificava la misura.

Alla vigilia del ramadan il Ministro dell’interno ha annunciato che sarebbe stato messo il coprifuoco dalle 18 alle 5 del mattino successivo.

In verità, per ragioni di opportunità, non è stato usato proprio il termine “coprifuoco” , ma più modernamente “interdiction de tous les deplacements nocturnes” (divieto di spostamento notturno) con la sospensione dell’efficacia di tutti i permessi in deroga alle restrizioni attualmente in atto.

E’ facile comprendere l’importanza de provvedimento governativo se solo si pensa che durante il Ramadan sia normale cambiare le proprie abitudini e si usino le ore comprese fra il tramonto e l’alba (orario quindi pressoché sovrapponibile a quello che prevede il divieto di uscita) per ogni forma di socializzazione, in particolare per ritrovarsi in famiglia per pregare e consumare i pasti.

Dopo ormai 20 giorni di Ramadan, la popolazione marocchina ha dimostrato grande maturità e spirito di sacrificio, rispettando solo con poche fisiologiche eccezioni le rigide regole imposte.

Il nostro rispetto per la difficile prova che il popolo marocchino sta affrontando.

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Giorgio Faccio

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